Territorio

Marganai

marganaiLa foresta demaniale di Marganai con una superficie di 3650 ettari di vegetazione rigogliosa, è situata nella nuova provincia di Carbonia-Iglesias e confina con i comuni di Domusnovas e Iglesias. Zona di estrazione mineraria in passato, qui  il paesaggio naturale non ha perso la sua bellezza.
Dopo l’abbandono delle miniere, la nuova sfida per questo territorio è la salvaguardia della biodiversità.

La Foresta è ricca di percorsi molto suggestivi , nonché di numerose specie faunistiche e specie endemiche di piante, che sono oggetto di studio ed osservazione.  Oggi, infatti, la foresta di Marganai fa parte del progetto “Parco naturale di Monte Linas, Marganai-Oridda, Montimannu“, che si estende su un territorio di circa 22.220 ettari, comprendendo in parte i comuni di Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnosfanadiga, Iglesias e Villacidro.

La zona offre un ambiente ricco di boschi di lecci (nelle parti più alte), sugherete e macchia mediterranea, che crescono su rocce antiche. Il massiccio si presenta con cime considerevoli e vaste distese di roccia affiorante sul lato settentrionale. L’altitudine varia dai 214 ai 1009 m (Monte Nipis) sopra il livello del mare. All’interno della foresta sono presenti altresì dei corsi d’acqua a portata stagionale, che segnano il paesaggio in modo spettacolare.

Tra le attrazioni naturalistiche vi è la Grotta di S. Giovanni, una delle più vaste cavità calcaree regionali, attraversata, come una vera e propria galleria, da una strada, che corre in parallelo al Rio Sa Duchessa.

Sono possibili visite anche al giardino botanico della foresteria, che offre un’opportunità di conoscere parte del ricchissimo patrimonio della flora locale.

Le specie animali che trovano habitat qui sono molteplici:  il cinghiale, il gatto selvatico, la donnola, la volpe, il falco pellegrino e con un poco di fortuna si avvista pure l’aquila reale, mentre tra le specie di flora endemica vi è  l’Helichrysum montelinasanum, l’Iberis integerrima, la Genista sulcitana o la Festuca morisiana.

Risalta per suggestione e bellezza la vallata, in cui si inserisce il tempio di Antas, di origine punico- romano. Situato a pochi km dal comune di Fuminimaggiore, fu costruito come segno di venerazione della divinità locale Babai (Sid Addir per i cartaginesi e Sardus Pater per i romani). La presenza dei cartaginesi prima e romani poi in questo luogo si deve ai  ricchissimi giacimenti di piombo e ferro di un tempo. Quest’area archeologica conserva, inoltre, tracce della civiltà nuragica: sono ben visibili le mura perimentali di capanne appartenenti ad un villaggio risalente al 1200 a.C., e le tre tombe a pozzo trovate nello spazio antistante il tempio.

A proposito di segni lasciati dall’opera dell’uomo e di ricchezze minerarie, meritano di essere menzionati anche i numerosi resti dei villaggi e stabilimenti minerari di Sa Duchessa, Arenas, Malacalzetta, Reigraxius, ciascuno testimonianza di un passato non lontano, in cui tale attività rappresentava una risorsa economica fondamentale per questo territorio.

Oggi i rispettivi ruderi hanno un certo fascino, avvolti dal paesaggio montagnoso, che fa nell’insieme fa pensare a una rivincita della natura che qui ha riaffermato il suo dominio!